L'economia di Regalbuto si basa soprattutto sull'agricoltura, sull'allevamento sul terziario e sul settore industriale:
L'agricoltura
A dispetto di un pur notevole fenomeno di emigrazione che ha svuotato numerosi paesi, specie dell'interno dell'isola, gli addetti all'agricoltura sono molto numerosi. Nelle regioni interne del latifondo tipico si è sostituita la piccola proprietà che spesso è piccolissima, polverizzata e che si distingue per giunta per un'altra qualità o carattere negativo, quello dell'eccessiva dispersione, cioè della frantumazione delle terre di ogni singola proprietà in spezzoni o fazzoletti minuscoli, talora lontanissimi l'uno dall'altro. Sono presenti quasi 1800 aziende agricole molte delle quali sono condotte a coltivazione diretta, poche quelle con salariati e/o compartecipanti, pochissime le mezzadria. Solo una piccola percentuale di tali aziende posseggono un patrimonio terriero superiore ai 100 ettari. Circa il 50% del totale, sono micro-aziende, cioè inferiori a 2 ha. Considerato che ad Enna, per le condizioni pedologiche e per il tipo di colture, un'azienda non può considerarsi economicamente redditizia se ha una superficie inferiore ai 15-20 ha, si comprende quanto dannosa si debba considerare la polverizzazione della proprietà che ha fatto seguito alla scomparsa del latifondo, altro e più antico male dell'agricoltura siciliana. è indubbio che tale spezzettamento terriero ha portato più svantaggi che vantaggi, dato che la conduzione dei fondi è divenuta antieconomica; di qui l'emigrazione verso nuovi e più convenienti posti di lavoro che lo sviluppo industriale offre fuori della provincia al bracciantato locale. Tra i seminativi la coltura predominante è il frumento, coltura largamente rappresentata e importante nella Sicilia greca come in quella romana, nella Sicilia araba come in quella normanna e poi spagnola. Inoltre la grande prevalenza di cereali ha comportato la diffusione di colture da vicenda, in special modo di alcune leguminose come la fava. Se la maggior parte del suolo agrario è occupato da seminativi, sono presenti nel territorio anche colture permanenti. Tra queste va ricordato l'olivo che ha conservato nell'insieme una gran parte delle più antiche tecniche di coltivazione. Nelle campagne è possibile osservare meravigliosi oliveti con altri olivi magari magri, contorti, maltenuti. Anche la raccolta avviene ancora con il sistema della battitura a terra invece che con sistemi più moderni. Sul piano economico-finanziario, le colture tradizionali della Sicilia sono state da poco superate da una coltura che giovanissima non è, ma che da nemmeno un secolo e in maniera più spiccata nel corso degli ultimi decenni ha avuto un certo sviluppo: gli agrumi. Questa coltivazione sì è insediata lungo il corso del fiume Salso, subito dopo l'invaso del Pozzillo, dal quale vengono prese le acque che, con tecniche moderne, servono per l'irrigazione delle colture.
L'allevamento
Fra le attività connesse col mondo agricolo non dobbiamo dimenticare l'allevamento. I bovini costituiscono la parte più consistente del patrimonio zootecnico. Le aziende presenti sul territorio sono cica 200. L'allevamento praticato è del tipo seminomade: il bestiame pascola all'aperto nella buona stagione e resta rinchiuso nelle stalle o negli ovili durante i mesi invernali. Per lo più sono allevamenti di ingrasso: i capi bovini o suini vengono venduti direttamente ai grossisti per la macellazione. Il latte per lo più viene trasformato, con lavorazioni di tipo artigianale, in formaggi tipicamente locali: caciocavallo, pecorino, ricotta e tuma. Di solito la vendita di tali prodotti è diretta, e raramente supera i confini comunali.
Il settore industriale e il terziario
Un discorso a parte meritano artigianato e industria che hanno un discreto numero di addetti. I settori più diffusi sono quello delle costruzioni edili, esistono infatti sul territorio piccole e medie imprese edili che forniscono occupazione per una grossa fetta di popolazione, la trasformazione della plastica, dei tessuti, del legno e degli alimenti. Probabilmente il fiore all'occhiello del panorama economico della cittadina è la Cassa Rurale e Artigiana che ha riposto fiducia in giovani operatori locali. E' nato uno slancio imprenditoriale unico nel resto della provincia ennese, soprattutto nel settore della plastica. Tra le industrie presenti sul territorio meritano di essere mensionate la Francis e la Tigullio che producono attrezzature subacquee in gomma e plastica; la Agriplast e Dalmine (tubi per irrigazioni), la Cieffeci, la ComyPro, la Plastic Art, la Tecnoplast, la Milla, tutte dedite allo stampaggio di materiali in gomma e plastica.